Recensione 8 Rue de l’umanite

8 Rue de l’humanite è il nuovo film #netflix di Dany Boon, l’attore francese e regista di Giù al Nord, film che ha ispirato il nostro Benvenuti al sud.

 

Il film racconta il primo lockdown dal punto di vista di un condominio dove nessuno si è mai interessato dei vicini. 

Persone di diverso spessore chiave di elementi diversi che sono stati stereotipi di questa pandemia grobale. 🌏 

I problemi delle voci di sottofondo durante lo smart warking, le persone in mutande durante la didattica a distanza, le dirette Instagram alla ricerca di più follow. 

Da aggiungere le diverse situazioni come un bar chiuso, le segnalazioni dei vicini, la paura per il covid, il cercare un vaccino (da parte di un farmacista pazzo) l’affittare il cane, lo stress, tutti elementi chiave di questa situazione che abbiamo fissato un po’ tutti fuori dai balconi. 

I controlli e autocertificazioni da aggiungere, con una piccola storia d’amore (ho adorato la scena padre e figlio, troppo tenero quel bambino). 

Il film ha una chiave comica data da Dany Doon con le sue paure per il virus, germi capace di chiudere anche la propria moglie, interpretata dalla sua compagna Laurence Arnee, fuori in una quarantena improvvisata. 

 

In sintesi un film dal finale amaro. 

Un omaggio alle vittime del covid e a tutti quelli che hanno sofferto. 

Voto 7/10

Storia 🌟🌟🌟🌟🌟

Dramatico 🌟 

Comico 🌟🌟🌟

Credibile 🌟🌟🌟

Demenziale 🌟

 

Ps: non tratto il tema mascherine perché se non ricordo male all’inizio non tutti le utilizzavano. 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *