Miss Elisabeth: e il fantasma della notte

Miss Elisabeth: e il fantasma della notte
Nuovo romanzo di Akane Idane, in vendita su lulu.com

Spesso entriamo in contatto con qualcosa di indefinito, qualcosa che non riusciamo a piegarci… Elisabeth Whirmur … ex ispettore, si ritrova nel periodo della sua vacanza estiva, davanti ad un caso che ha dell’inspiegabile.

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Elisabeth ex moglie di un ispettore di polizia di Parigi, decide finalmente di prendersi una vacanza, un momento di riposo si trasforma però, per la nostra protagonista per un nuovo caso da risolvere che ha del misterioso…

Sembrerebbe infatti che nella sua stessa casa di villeggiatura si sia svolto un omicidio…

Diverse voci parlano di una strega, mentre la figura di una donna sembra circondare la nostra protagonista…

“Ormai stanca, e nello stesso tempo irritata di non potermi godere come si deve la mia vacanza, ritornai a casa, il vento soffiava forte. Ormai era giunta la notte, regnava il silenzio, l’unico rumore era l’orologio a pendolo con intarsi in avorio di foglie e fiori, che dava i suoi rintocchi… e a volte il rumore del vento. Iniziai a riflettere sulle parole di Madren, ripensando a quella frase “un giorno scomparve e nessuno la vide più sottolineata cerchiata da me stessa, o meglio scarabocchiata, Ma a rompere quel “silenzio” fu un urlo, da far rabbrividire. Devo ammettere, che tutto intorno a me non mi aiutava ad essere serena… L’urlo veniva dalla casa di Madren, presi il mio giaccone dall’attaccapanni di legno tarlato e corsi da lei.

La trovai pallida, seduta sul primo gradino di casa, sua tremava, era sotto shock, affermava di aver visto un fantasma, nella mia soffitta, questo non mi rese molto contenta, visto che io ero nello studio della stanza di sotto.
Entrammo in casa, e cercai di tranquillizzarla.
“ ero appena tornata a casa quando affacciandomi dalla finestra un lampo ha illuminato il buio della notte, e l’ho vista, era lei, che mi fissava, e un attimo dopo phuff era scomparsa”.”

A scatenare la scena è la figura di Federic, il famoso ex marito della donna… accompagnato dal federe Fillippiello, di origine napoletana…

 

Il campanello suono di nuovo… indugiai un attimo, ma nell’istante stesso che stavo per toccare la maniglia, la porta si spalanco!
Estrai la pistola e puntai davanti alla figura in soprabito davanti a me…
“ Federic!”
“sigurìn ch’ paurà ci avit fatto piglià!”
Disse una piccola figura sbucare dall’anta dell’enorme portone Fillippiello, era leggermente più basso di quanto mi ricordavo, ma, comunque la figura del simpatico Fillippiello, non riuscì a fermare la mia ira.
“ Si può sapere che cosa ci fai qui!?” gli dissi, “ e con la tua squadra al completo, in maschera?”
Notai il grande numero di uomini, alle sue spalle, uomini con tanto di casco e passamontagna, sembrava tanto che fosse venuto, non per catturare un semplice ladro, ma per prendere un fuggitivo, ricercato da anni, o un attentatore di stato!
Federic, con la sua aria arrogante, mi guardò “ tu cosa fai in costume da bagno? Rivestiti! Abbiamo un lavoro da fare o no?”
Mi fissò negli occhi, era quella la parte che amavo di più di lui, ma capì anche che il motivo per cui, non ero ancora tornata era per ripicca a tutte questi piccoli atteggiamenti, e io mi limitai a rispondere con un semplice
“a si!!”
e senti un piccolo schiocco, in quell’attimo, in quel piccolo istante, mi aveva baciata, e subito la mia mano destra con tutta la pistola in mano, lo colpi sulla guancia, come al solito, il mio istinto aveva prevalso sul sentimento.
“wee nunv’ appiccecat picioncìn ca’ avimm na’ fatic ra fa’”
Disse Filippiello, entrando, senza badare all’accaduto ormai abituato.
“Spero che non avete attirato troppo l’attenzione, altrimenti il mio piano è rovinato!, ora cerca di nascondere il tuo esercito.. da qualche parte.”

Una magica storia d’amore e nello stesso tempo misteriosa…

“ porti ancora la fede…”
“abitudine”
Gli dissi, mentre gli strappai la mia mano dalla sua, Fillippo l’ aspettava accanto alla porta del’auto, era tutto pronto, stavano per partire, lui così fece un passo indietro, e prima di voltarsi mi disse:
“Ci vediamo a casa”
Salì nell’auto e la mia mano destra inizio a fare un leggero movimento, andava da destra a sinistra, mentre l’auto si allontanava.
Filippiello, che mi guardava e a sua volta continuava a salutarmi, si giro per un istante, la sua attenzione ricadde su un movimento di Federic, che estraeva dalla sacca del suo soprabito un anello d’oro, che mise al dito. Fillippiello ricomincio a salutarmi, senza accorgermi avevo cominciato a salutarli allungando sempre di più il braccio. Poi senza badare a piccolo Napoletano accanto a lui, Federic allungo il braccio destro e lo fece fuoriuscire dal finestrino facendo un leggero movimento, la fede, luccicava sotto le luci che illuminavano la strada.
“duje sciem” disse il Fillippiello infastidito dal lungo braccio, che gli schiacciava il naso. La macchina si stava allontanando sempre di più, e ormai avevo smesso di salutare. Avevo riportato al petto la mia mano, guardai la fede, era vero la portavo ancora, forse io e lui, non ci saremo separati facilmente, forse non ci saremo mai separati, infondo nessuno dei due, aveva ancora filmato nulla….

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Prossimo volume di Miss Elisabeth…
“Infiltrata nell’oscurità”

Miss Elisabeth ritornerà,
E chi lei ama sarà in pericolo…

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